4 - Basilica di S. Vitale a Ravenna
E’ un capolavoro dell’arte paleocristiana e bizantina, venne iniziata intorno al 530, dopo la morte di Teodorico, e completata nel 547, quando Ravenna era già stata riconquistata dall'imperatore romano Giustiniano.
E’ evidente il distacco dalle basiliche longitudinali:
- pianta a base centrale (ottagonale)
- cupola inglobata e nascosta dal tiburio
- alla forma geometrica principale si prolungano due corpi rigorosamente definiti:
il tiburio sopraelevato, ugualmente ottagonale
l'abside , poligonale all'esterno secondo l'uso locale, semicircolare all'interno e
affiancata da due piccoli ambienti
- due porte: l'una in asse, l'altra, invece, obliqua rispetto all’abside per questo il
nartece invece di essere tangente al lato frontale dell’ottagono è posto obliquamente
toccando un angolo del perimetro. Manca quindi il rapporto rettilineo fra ingresso e
abside che abbiamo visto nella tipica basilica paleocristiana.
Grande protagonista è la luce, giunge da diverse angolazioni e determina un gioco imprevedibile. Questo effetto era moltiplicato all'infinito quando la basilica era ricoperta di mosaici.
La particolare pianta e la decorazione a mosaico, crea un effetto di grandezza, tipico dell’arte bizantina, mentre la cupola dipinta è frutto dell'esperienza italiana, per cui si presume che alla basilica lavorarono maestranze sia locali che venute da oriente.
planimetria
vista assonometrica
la basilica vista dall'esterno
interno ed esedre
abside e presbiterio
la cupola affrescata
Giustiniano e la sua corte
Teodora e le sua dame
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