18 - Il Gotico
L'ARTE CHE VIENE DAL NORD EUROPA E SI AFFERMA IN ITALIA NEL '200
INTRODUZIONE STORICA
Il concordato di Worms nel 1122 (stipulato fra il sovrano del Sacro Romano Impero Enrico V e il papa Callisto Il) rappresentò una soluzione condivisa al problema dell'investitura dei vescovi, funzione che fu riconosciuta al papa.
La famiglie tedesche di Svevia (i loro sostenitori furono detti ghibellini dal nome del castello Weiblingen) e di Sassonia (i cui sostenitori vennero chiamati guelfi dal nome del capostipite della famiglia Welf), si contesero il diritto alla corona imperiale.
La vittoria fu degli Svevi e nel 1152 venne incoronato imperatore Federico I detto il Barbarossa profondo sostenitore di un forte potere nelle mani dell’Imperatore. Questo determinò lo scontro con i Comuni italiani che stavano cercando di conquistare indipendenza ed autonomia.
Federico Barbarossa scese cinque volte in Italia per imporre il proprio predominio e nel 1176 fu definitivamente sconfitto dai Comuni dell’Italia settentrionale riunita nella Lega Lombarda e venne firmata una pace con l’Imperatore che concesse ampie autonomie.
I successori, Enrico IV e Federico II, proseguirono nell’opera di consolidamento dell’Impero e Federico II in particolare si impegnarono per dar vita ad uno Stato unitario svincolato dalla Chiesa.
l'Impero di Federico II
Questo determinò l’ostilità del Papa Innocenzo III e dei Comuni.
Federico II venne definitivamente sconfitto nel 1248-1249 e con la sua morte svanì anche il suo sogno di Stato.
Continuarono lotte e guerre tra i Guelfi che appoggiavano il Papato e i Ghibellini che sostenevano l’Impero.
Manfredi, figlio di Federico II e re di Sicilia tentò di proseguire nel compito del padre, ma con la definitiva sconfitta nel 1266 gli Angioini francesi si sostituirono nel meridione alla casa di Svevia. Le forti tasse imposte dai francesi e il trasferimento della capitale da Palermo a Napoli fecero si che il meridione chiese aiuto agli Aragonesi di Spagna per opporsi ai francesi, ci fu una guerra di venti anni e nel 1302 avvenne la scissione del grande stato, l’Italia Meridionale agli Angioini di Francia, la Sicilia agli Aragonesi di Spagna.
Da qui l’origine di continue guerre che determinarono il continuo impoverimento delle regioni del sud d’Italia.
L'ARTE GOTICA
Ci riferiamo all'arte che si manifesta intorno alla metà del XII sec e prosegue fino al XIV.
L'origine dell'arte gotica è riferibile in una zona limitata della Francia settentrionale, la regione intorno a Parigi chiamata Ile-de-France.
Divenne un'arte nazionale rappresentando così la Nazione Francese.
Dalla Francia si diffuse in tutta Europa e si manifestò (come il Romanico) in modo diverso a seconda della località, mantenendo comunque inalterati i caratteri specifici.
gotico ------> - rinnovato interesse per la cultura e soprattutto la filosofia
- prosegue l'impulso edilizio iniziato nel XII sec
- si diffondono le università
Il termine gotico viene coniato da Giorgio Vasari nel 1500 con un'accezione del tutto negativa per indicare l'arte che aveva preceduto il Rinascimento, definendo i Goti barbari, che avevano cancellato e fatto dimenticare "la buona arte classica" fino alla sua "rinascita".
Per noi oggi ha perso questo significato negativo e viene comunque utilizzato per indicare l'arte di quel periodo.
L'ARCHITETTURA GOTICA E LE SUE TECNICHE COSTRUTTIVE
Si differenzia da quella romana e romanica poiché la sua struttura non è massiccia ma traforata, aerea e leggera, agile.
Le architetture gotiche hanno un accentuato verticalismo, si sviluppano in altezza, quasi a voler arrivare in cielo. Le cattedrali gotiche cercano una nuova religiosità, il credente non si accontenta della sola fede (terra) ma indaga il divino (cielo).
Cantieri gotici (da un testo della seconda metà del XV sec.)
Le caratteristiche di questa architettura e le innovazioni tecniche sono:
- arco acuto (acuto o a ogìva)
- volta a ogìva costolonata
- arco rampante
- pinnàcolo
- mura a ridotto spessore
Elementi strutturali della cattedrale gotica, da un disegno di Violet-le-Duc (1814-1879)
a. facciata b. archi rampanti c. volta con archi a sesto acuto
a.b.c. costruzione di un arco a sesto acuto
d. costruzione di una volta a crociera gotica
e. costoloni o nervature dell'arco acuto
- l'arco viene chiamato acuto o a ogìva quando la curva dell'intradosso è costituita da 2
archi di cerchio che si intersecano formando un vertice nella sommità dell'arco
- la volta a crociera gotica è detta costolonata, i costoloni o nervature sono gli archi
perimetrali e diagonali della volta (campata), sono tutti a sesto acuto e vengono costruiti
prima e indipendentemente dalle vele. Vengono realizzati con blocchi (conci) di pietra
appositamente sagomati
Tutte le nervature proseguono verticalmente lungo le pareti delle campate e formano così tante "colonnine" addossate ad un elemento centrale, il pilastro, chiamato perciò a fascio. Le vele risultano essere scomparti triangolari, spicchi, delimitati dai costoloni.
L'arco rampante (arco zoppo) è un elemento esterno all'edificio che spinge contro le pareti della navata e dell'abside.
Il pinnacolo contribuisce all'equilibrio della struttura in quanto aggiunge peso e quindi forza verticale. Sormontato quasi sempre da sculture o statue.
Tutte queste strutture che collaborano a tenere in piedi l'intera costruzione, rendono superflua la funzione delle mura, e le cattedrali gotiche hanno perciò mura di esiguo spessore e molto traforate con vaste superfici di vetrate.
LA NUOVA ARCHITETTURA ARRIVA DALLA FRANCIA
Alla metà del XII secolo l'abate benedettino Suger dell'Abbazia di Saint-Denis (San Dionigi), ristrutturò la sua chiesa utilizzando le nuove tecniche costruttive, le strutture gotiche.
pianta della Basilica di S. Denis
ca 1140
facciata con una sola torre
parte centrale della facciata
vista dell'esterno
pianta dell'ambulacro
le volte dell'ambulacro e il susseguirsi delle cappelle radiali
vista dell'interno dalla navata centrale
intersezione tra navata e transetto
rosone del transetto
Nel cuore di Parigi, Ile-de-la Citè, intorno al 1160 iniziò la ricostruzione della vecchia chiesa di Notre Dame.
La pianta a cinque navate ha un lungo corpo longitudinale, transetto e coro concluso da doppio deambulatorio, le cappelle furono aggiunte successivamente entro lo spazio determinato dai contrafforti.
pianta
La navata centrale è alta 35 metri, non ha triforio, è suddivisa in tre livelli: arcate, matroneo, claristorio
vista della parete della navata centrale
vista dell'interno dall'ingresso
vista dal basso verso la copertura della navata centrale
la facciata, di grande equilibrio compositivo e formale, è tripartita sia in senso orizzontale (portale, fascia mediana e coronamento) che in quello verticale (da quattro contrafforti)
vista del transetto e del rosone
rosone del transetto visto dall'interno
vista laterale
vista verso l'abside con la sequenza di contrafforti e archi rampanti
le vetrate dell'abside viste dall'interno
Nel 1194 la Cattedrale di Notre Dame di Chartres fu distrutta da un incendio. La cattedrale era meta di gran pellegrinaggio perché conservava una reliquia dell'abito della Vergine al momento della nascita di Gesù, fu per questo prontamente ricostruita.
Quello di questa cattedrale è chiamato Gotico Classico, perché sono presenti tutti i caratteri dell'architettura gotica.
L'edificio è a tre navate con transetto anch'esso a tre navate, profondo presbiterio, coro a doppio deambulatorio dal quale si irradiano cinque cappelle.
pianta
facciata
interno
rosone nord
particolare della vetrata
IL GOTICO IN GERMANIA
Si diffonde agli inizi del XIII secolo e permangono alcuni caratteri del tardoromanico, le spessa mura arricchite all'esterno con sculture e decorazioni.
La tipologia diffusa in questi territori e la chiesa a sala, hallenkirche (navata centrale alta tanto quanto le laterali)6, con un impianto planimetrico molto semplice.
S. Elisabetta a Marburgo, 1231
pianta
semplice impianto a 3 navate con transetto a navata unica e particolare coro a trifoglio
vista dell'interno
Gradualmente avviene una influenza delle novità stilistiche e costruttive francesi.
Nel 1248 venne posata la prima pietra del Duomo di S. Pietro e Maria di Colonia
prospetto principale
pianta
interno dalla navata centrale
interno dal transetto
IL GOTICO IN INGHILTERRA
Intorno alla fine del 1100 si può collocare la prima fase dell'architettura gotica, con caratteristiche di spiccata orizzontalità, pianta sviluppata longitudinalmente e prospetto della navata interna organizzata su tre livelli sovrapposti.
Cattedrale di Canterbury (1174)
vista d'insieme
vista della Trinity Chapel dal secondo transetto
una delle vetrate
vista di un particolare del chiostro
DIFFUSIONE DEL LINGUAGGIO GOTICO IN ITALIA
I
I
I
XIII sec ------------------------------> Monaci Cistercensi (Ordine Benedettino)
I da CITEAUX in Borgogna si muovono in
I tutta Europa, fondano 700 abbazie di cui
I 30 in Italia
eredità classica I
I I
I I
I RIGORE E SOBRIETA'
organismi composti ed equilibrati I
I I
I I
I - pianta latina a tre navate
chiesa + chiostro - abside rettilinea
I - semplice transetto
I - cappelle rettilinee
I - NO campanile
orientamento est-ovest - navata centrale organizzata su due
- San Galgano (SI) ordini sovrapposti con un'unica
- Fossanova e Casamari finestra per campata
(Lazio)
- Chiaravalle (Lombardia)
INFLUENZA DEL GOTICO EUROPEO
I
I
I
chiese monastiche erette nelle città
I
I
I
- il rapporto con la città era determinato
da una pianta ad L che delimita la piazza
- prevale la pianta a navata unica
- copertura lignea
I
I
I
NORD ITALIA ---------------> modelli cistercensi
CENTRO/SUD ITALIA ----> strutture più semplici con muro continuo
I
I
I
AFFRESCHI
Abbazia di Fossanova in provincia di Latina (1187 - 1208)
E' stato il modello cistercense di riferimento sul territorio italiano.
Realizzata in stile severo, rappresenta pienamente il passaggio dal Romanico agli elementi gotici, la pianta è a croce latina e notevole è la differenza in altezza tra la navata centrale e le due laterali.
pianta del complesso
1 - chiesa a tre navate
2 - chiostro
3 - sala capitolare
3 - sala capitolare
4 - sala comune dei novizi
5 - sala comune dei monaci
6 - refettorio
7 - infermeria
8 - cappella sul transetto
9 - presbiterio con abside quadrata
vista dell'interno, la navata centrale
facciata d'ingresso
tiburio
Chiesa Abbaziale di S. Galgano in provincia di Siena (1227 - 1288)
Oggi è priva di copertura, crollata alla fine del '700, manca anche la pavimentazione, ma rimane tutta la struttura.
Pianta a croce latina, tre navate, ampio transetto anch'esso a tre navate di cui l'ultima organizzata con quattro cappelle rettangolari, abside piatta.
La copertura era a volte a crociera costolonate.
Gli archi acuti della navata centrale sono a doppia ghiera sostenute da semicolonne con capitelli egregiamente scolpiti.
vista dall'alto del complesso
pianta
vista dall'ingresso
vista esterna dall'abside
vista dell'interno dalla navata centrale
prospetto dell'abside
Abbazia di Chiaravalle (MI)
La costruzione della chiesa attuale fu iniziata da Bernardo Chiaravalle tra il 1135 e il 1160, in una zona paludosa a sud di Milano che i monaci bonificarono ponendo così le basi per lo sviluppo economico della città. Uno dei primi esempi di Architettura Gotica in Italia è stata oggetto di interventi dal 1400 ai primi anni del '900 quando vennero rimosse alcune delle superfetazioni barocche.
pianta
1 - atrio
2 - navata centrale
3 - coro ligneo
4 - croce del transetto
5 - presbiterio
6 - transetto
7 - sacrestia
8 - chiostro
vista della facciata
vista dell'interno verso il transetto
uno dei portali oggetto di interventi successivi e restauro
l'abbazia in una foto d'epoca in cui sono evidenti gli interventi barocchi
Basilica di S. Francesco di Assisi
E' il primo edificio in cui si riscontra da una parte l'assimilazione delle esperienze francesi e dall'altro il loro superamento e la rielaborazione tutta italiana.
Francesco morì nel 1226 e dopo due anni fu santificato, la Chiesa di Roma decise di costruire la basilica, iniziata nel 1228, consacrata nel 1253 e conclusa nel 1280.
Sorge in posizione elevata sul monte Subasio, pianta a croce commissa (cioè la chiesa è priva del coro) e comprende due distinti ambienti su due livelli: la chiesa inferiore e la chiesa superiore.
piante delle due chiese della Basilica
vista d'insieme
vista laterale verso l'ingresso alla chiesa inferiore
vista della facciata con l'ingresso alla chiesa superiore
il rosone della facciata
interno della chiesa superiore
il crollo delle vele di una campata centrale a seguito del terremoto del 1997
interno della chiesa inferiore
Cattedrale di S. Maria Assunta, Duomo di Orvieto in provincia di Terni
La costruzione della Chiesa iniziò intorno al 1290 in stile romanico, probabilmente affidata ad Arnolfo di Cambio. Alla fine del secolo, cambiando la direzione dei lavori, furono introdotti i caratteri costruttivi e compositivi gotici nell'ampliamento dell'abside e del transetto. I lavori continuarono fino alla seconda metà del 1500 quando fu ultimata la facciata con la costruzione di tre delle attuali quattro guglie.
pianta
formata da tre ampie navate con copertura lignea a capriate, nella tribuna e nel transetto la copertura è realizzata con volte a crociera, il progetto originale seguiva ancora i caratteri romanici e prevedeva quindi la classica abside semicircolare che fu poi trasformata nella attuale tribuna quadrata
vista dell'interno verso la tribuna
vista dell'interno verso la navata laterale
gli affreschi del presbiterio
il Rosone dell'Arcagna
Cattedrale Metropolitana di S. Maria Assunta, Duomo di Siena (ca 1220 - ca 1370)
La sua costruzione si sviluppa nell'arco di un secolo e segue le vicende politiche e sociali della città. Nel 1339 circa, nel periodo di massimo splendore per la città di Siena, si decise di trasformare la Cattedrale, e si progettò un ampliamento che trasformasse il corpo longitudinale in transetto e la nuova facciata molto più avanzata rispetto alla posizione dell'edificio esistente, orientata a sud. Ma causa la peste del 1348 e alcuni crolli strutturali nel 1357, i lavori furono interrotti. Oggi sono visibili i basamenti delle colonne addossati all'edificio attuale e la facciata incompiuta.
La Chiesa è sopraelevata da un basamento di 11 gradini, a croce latina, tre navate, cupola dodecagonale.
pianta
1 - facciata principale
2 - navata centrale
3 - transetto
4 - cupola poligonale
5 - presbiterio
6 - piccolo incavo dell'abside
7 - sagrestia
8 - campanile
9 - ampliamento del nuovo corpo non ultimato
facciata
vista d'insieme sul lato dell'ampliamento non ultimato
particolare della facciata con i portali strombati
particolare del fascio di colonnine e capitelli
particolare della parte alta della facciata con il rosone
facciata posteriore
vista d'insieme dal lato del transetto
vista d'insieme dal lato dell'ampliamento
è evidente la dimensione che avrebbe dovuto assumere la nuova chiesa
il Rosone restaurato che narra la morte della Vergine
Museo del Duomo
LA SCULTURA GOTICA
Agli inizi del XIII secolo ci fu un grande rinnovamento che riguardò la scultura e due furono le motivazione che dettero il loro contributo
riscoperta dell'arte classica influenza della scultura francese
I I
I I
I I
grazie a Federico II di Svevia che studio di gruppi scultorei di
promosse il recupero dell'arte chiaro riferimento all'arte classica:
della Roma Antica Cattedrale di Reims, prima metà XIII sec.
L'arte romana del '200 fu recuperata dallo scultore NICOLA DE APULIA noto come Nicola Pisano (Puglia, 1210 ca - Siena 1278/84). Dalla Puglia Nicola Pisano si trasferì a Pisa dove il suo studio dell'arte antica si poteva perfezionare perché proprio in quella zona si era avviato un recupero di reperti dell'antichità. Si studiava la scultura poichè dall'antichità classica non erano pervenuti dipinti.
E' anche per questo motivo che nel '200 la scultura ebbe una evoluzione più rapida della pittura.
La scultura di Nicola Pisano raggiunse eccellenti risultati di naturalismo e plasticismo a cui si aggiunsero le influenze della scultura francese che aggiunse una nota di drammaticità.
gruppo della Annunciazione e Visitazione, prima metà del XIII sec. Reims, Cattedrale
la Visitazione, particolari
Annunciazione, particolare dell'Angelo
Il risultato fu la scultura di eccezionale forza espressiva che vediamo nel Pulpito del Battistero di Pisa (1255-1260 ca)
Di forma esagonale, sorretto da 6 colonne di granito rosso, da una colonna all'altra, appoggiati su ricchi capitelli, archi trilobati. Le cinque facce del parapetto sono scolpite a rilievo.
Nicola Pisano, Battistero di Pisa
Pulpito 1260 (altezza m. 4,65)
lastra con l'Adorazione dei Magi (cm 85 x 113)
lastra con la Presentazione al Tempio
lastra della Natività
Tra il 1265 e il 1268 Nicola Pisano realizza a Siena il Pulpito della Cattedrale, con la collaborazione dei suoi allievi, il figlio Giovanni e Arnolfo di Cambio.
allievi di Nicola Pisano I ------------- il figlio Giovanni Pisano
I (Pisa,1248 - Siena,1314)
I sviluppò la parte più drammatica del linguaggio paterno
I
I ------------- Arnolfo di Cambio
(Colle Val d'Elsa, 1240 - Firenze, 1310 ca)
al contrario sviluppò la parte "classicista"
Giovanni Pisano lavora dal 1298 al 1301 al Pulpito di S. Andrea a Pistoia
I (Pisa,1248 - Siena,1314)
I sviluppò la parte più drammatica del linguaggio paterno
I
I ------------- Arnolfo di Cambio
(Colle Val d'Elsa, 1240 - Firenze, 1310 ca)
al contrario sviluppò la parte "classicista"
Giovanni Pisano lavora dal 1298 al 1301 al Pulpito di S. Andrea a Pistoia
vista d'insieme
la strage degli Innocenti (cm 84 x 102)
Mai fino ad ora un artista medioevale era riuscito a rendere così vivo un dramma. Giovanni si ispirò alle scene più toccanti della Colonna Traiana.
particolare
natività
crocifissione
Arnolfo di Cambio sviluppò la linea "classicista" che aveva sperimentata con il suo maestro Nicola, e sviluppata dopo la visione e lo studio delle opere degli antichi a Roma.
Uno dei suoi primi lavori fu la Statua di Carlo d'Angiò realizzata attorno al 1277.
Carlo I d'Angiò, ca 1277
marmo h cm 160
Roma, Museo dei Conservatori
particolare del volto
Nella sua ricerca della spazialità e sua rappresentazione e composizione Arnolfo di Cambio si avvicinò all'architettura, arte alla quale si dedicò totalmente negli ultimi anni della sua vita.
Ciborio, 1293
Chiesa di S. Cecilia in Roma
particolare
particolare
particolare
L'opera scultorea di Giovanni Pisano e Arnolfo di Cambio fu importantissima per lo sviluppo della pittura. Mancando infatti riferimenti pittorici contemporanei e precedenti, gli artisti si ispirarono proprio alle sculture dei due artisti ed in particolare l'opera di Arnolfo di Cambio, in cui scultura e architettura si intersecano, ha molto influenzato tutti gli artisti del '300.
LA PITTURA GOTICA IN EUROPA
Nelle nuove cattedrali del XIII e XIV secolo le superfici vetrate sono dominanti rispetto alle pareti murarie e le tecniche del mosaico e dell'affresco hanno un declino veloce.
Contemporaneamente alla pittura su vetro si affermò la pittura su tavola e la miniatura.
La pittura su tavola in questo periodo inizia ad avere un ruolo di primo piano, anche perché non era subordinata ad esigenze spaziali e architettoniche.
I temi della pittura gotica risentono dell'affermarsi della nuova classe sociale: la borghesia.
Mentre precedentemente il corpo subiva una mortificazione a favore dello spirito, ora si considera la materia con la stessa dignità dello spirito e il lavoro dell'uomo non è più considerata come una maledizione ma piuttosto un dono di Dio.
Quindi, nonostante i soggetti siano sempre legati a rappresentazioni religiose, non ci si limita più alla rappresentazione dei simboli ma nella raffigurazione comincia a comparire il paesaggio, la natura, gli animali, il vestiario, scene di vita quotidiana.
La rappresentazione del mondo reale che la pittura paleocristiana aveva tralasciato e la romanica aveva appena accennato, diventano ora di fondamentale importanza.
Il dipinto gradualmente assumerà una autonomia artistica e a valere per quello che è, non più semplicemente uno strumento con scopi didattici e divulgativi.
LA PITTURA GOTICA ITALIANA
Così come l'architettura gotica non fu uniforme, anche la pittura si sviluppò in modo diverso da Paese a Paese.
Francia, Inghilterra, Germania e Paesi Bassi utilizzarono soprattutto la pittura su vetro, in Italia invece le superfici vetrate non ebbero mai il sopravvento su quelle murarie cosicchè l'affresco e il mosaico continuarono ad essere diffusi, a questi, in sintonia con il resto d'Europa, si affiancò una grande produzione di tavole dipinte. Vengono superate le stilizzazioni dei primi crocifissi romanici, si precisano i volumi, le linee sono più fluide, i colori si compongono avviando una ricerca verso un nuovo modo di essere utilizzati.
Particolare rilievo ed autonomia assumono le esperienze pittorica Toscana e Romana.
CIMABUE (Cénni di Pépo, 1240 - 1302 ca) - la scuola fiorentina
Sono poche le notizie biografiche, fu attivo in Firenze ma visitò anche Roma nel 1271 incontrandosi con Arnolfo di Cambio, ad Assisi affrescò il transetto della Chiesa Superiore di San Francesco.
La tradizione bizantina continuava ad essere il maggior punto di riferimento artistico e culturale, e a questa è fortemente aderente la formazione di Cimabue, e da questa acquisisce le tecniche: raffinatezza del disegno, ricchezza del colore, rapporto tra le parti e composizione, grande conoscenza delle regole iconografiche. Ma d'altra parte im modo autonomo Cimabue comincia a sperimentare le forme pittoriche lasciandosi ispirare dalla realtà e cercandone l'aderenza.
Crocifisso, ca 1268 - 1271
tempera su tavola, 336 x 267 cm
Arezzo, Chiesa di S. Domenico
particolare del volto
la veste con le lumeggiature in oro
Madonna
San Giovanni
E' la prima grande opera attribuitagli, si rifà al Christus Patiens, gli occhi a S, il ventre schematicamente tripartito e la doratura sono tutte caratteristiche dell'arte romanico-bizantina, ma il disegno incisivo, i colori utilizzati in chiaroscuro, la modellazione della figura e la cura nella resa dei volumi sono una straordinaria novità.
Maestà, ca 1285 - 1286
tempera e oro su tavola, 385 x 223 cm
Firenze, galleria degli Uffizi
dettaglio
Abramo e David
Angelo
Nella Madonna di Santa Trinità, o Maestà, continua la ricerca della aderenza alla realtà, e così il trono, grazie alla tecnica del chiaroscuro e alla prospettiva intuitiva, assume uno straordinario rilievo e una complessità spaziale che deriva da uno studio architettonico, avvalorato dalla posizione dei quattro profeti che si affacciano alla sua base.
Crocifissione, 1280 - 1285 ca
affresco, 350 x 690 cm
Assisi, transetto sinistro della Chiesa Superiore di S. Francesco
vista dell'affresco al negativo
possibile autoritratto dell'autore
Nel grandioso affresco, oggi molto rovinato, le reazioni chimiche attivate dal degrado della parete ha dato vita ad uno strano fenomeno di inversione dei colori, tale che per percepire in modo corretto l'opera è utile rifarsi alla sua immagine al negativo.
Questa opera ci mette di fronte alla grandezza pittorica dell'autore che riesce a dare volume e corpo ai personaggi ma che riesce a trasmetterci anche i loro sentimenti attraverso espressioni e gesta. Ciò è particolarmente evidente nelle braccia alzate della Maddalena che gridano dolore e nell'azione in movimento del soldato intento a strappare il perizoma.
Proprio a queste grandi novità si ispireranno i pittori fiorentini, Giotto compreso, che renderanno la realtà e la composizione spaziale attraverso il disegno e il chiaroscuro.
DUCCIO DI BUONINSEGNA (1255 - 1317/19) - la scuola senese
della sua vita, come per tutti gli artisti del Duecento, si hanno poche informazioni, è certo che nacque a Siena intorno al 1255 e che li trascorse praticamente tutta la sua vita, e a Siena morì tra il1317 e il 1319.
Anche per Duccio la formazione artistica è bizantina ma l'artista senese rimane affascinato dalle sculture dei pisano e di Arnolfo di Cambio quando lavorarono in Siena alla fine del XIII secolo. Inoltre sicuramente venne in contatto indirettamente, o forse addirittura in seguito ad un viaggio a Parigi intorno al 1300, con la pittura gotica francese.
E così la pittura di Duccio è del tutto diversa da quella dell'ambiente fiorentino.
La pittura di Cimabue e dei suoi successori, Giotto tra tutti, privilegiava la rappresentazione tridimensionale dei volumi e la loro collocazione in uno spazio ben descritto e molto realistico. Duccio si concentra invece sulle linee e sulla loro fluidità e sulla ricerca di una armonia nei colori. Il volume diventa quindi un mezzo per descrivere ogni singola figura, non le mette in rapporto ma le fa dialogare solo attraverso uno studiatissimo equilibrio tra disegno e colore.
Madonna Rucellai, 1285
tempera su tavola, 450 x 290 cm
Firenze, Galleria degli Uffizi
particolare della Madonna con Bambino
questa tavola fu attribuita inizialmente al Cimabue e solo nel 1790 furono scoperti i documenti di commissione che indicarono in modo certo l'autore, la prospettiva del trono e le posizioni nello spazio degli angeli sono del tutto arbitrarie e seguono l'unica legge della descrizione e completamento.
particolare, gli Angeli
Anche il risvolto dorato del mantello della Madonna segue un percorso del tutto irreale e duccio lo utilizza a completamento dell'immagine.
particolare, il bordo dorato del mantello
Ma l'opera più significativa è la Maestà del Duomo di Siena, opera di grandi dimensioni, sulla faccia anteriore, recto, rappresenta una Madonna con Bambino attorniata da Angeli e Santi, sulla faccia posteriore, verso, sono dipinti episodi della Vita e della Passione di Cristo, purtroppo ora smembrate e disseminate in vari musi del mondo. È il capolavoro dell'artista senese ed uno dei dipinti più importanti dell'arte pre-rinascimentale italiana.
ricostruzione del lato anteriore (recto) della Maestà, 1308-1311 ca
tempera e oro su tavola
tavola centrale 214 x 412 cm
Siena, Museo dell'Opera del Duomo
ricostruzione del lato posteriore (verso) della Maestà
tempera e oro su tavola
tavola centrale 214 x 412 cm
Siena, Museo dell'Opera del Duomo
particolare, la Madonna in Trono con Bambino
particolare, Annunciazione
particolare, Natività
particolare, Strage degli Innocenti
particolare, Guarigione del nato cieco
L'effetto volumetrico deriva unicamente dalla ricerca cromatica e dalla scelta di fusione tra disegno e colore, non è la prospettiva e il chiaroscuro usati da Cimabue ma piuttosto il disegno che mette in relazione le singole figure e parti del dipinto.
L'influenza del Gotico francese è nelle linee di contorno sinuose e nei colori nitidi.
PIETRO CAVALLINI (attivo tra 1273 - 1321) - la scuola romana
Della biografia di Pietro de' Cerroni conosciuto con il soprannome Cavallini, si sa ancor meno dei suoi contemporanei Cimabue e Duccio. Certamente nato intorno alla metà del XIII sec. e attivo tra il 1273 e 1321. Delle sue opere ci sono poche notizie e contraddittorie ma negli ultimi decenni si ritiene di poter riconoscere la sua mano anche in qualche affresco della Basilica Superiore di S. Francesco in Assisi.
L'artista comunque lavorò soprattutto a Roma e certamente anche a Napoli per conto degli Angiò.
L'attività romana determinò l'aderenza alle tecniche pittoriche e musive dell'arte Paleocristiana e Tardo-Antica.
Purtroppo molte delle sue opere sono andate perdute.
ciclo decorativo dei mosaici in S. Maria in Trastevere, Roma (1291 ca)
vista d'insieme dei mosaici
natività della Vergine
annunciazione
natività di Gesù
presentazione al tempio
affreschi nella Basilica di S. Cecilia, Roma (1293 ca)
vista d'insieme
particolare sinistro
particolare destro
particolare del Cristo in trono
particolare del volto di Cristo
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